CULTURE A CONFRONTO: INTERVISTA ALLE NOSTRE ASSISTENTI LINGUISTICHE
Dedichiamo una sezione del nostro giornalino alle nostre assistenti linguistiche di tedesco e francese, Svenja e Stéphanie. Pensiamo possa essere interessante pubblicare una loro intervista dato che nella sezione "Un caffè con..." abbiamo intervistato due italiani che vivono e lavorano in Galizia. Potrebbe nascere un confronto interessante tra culture. Abbiamo cercato di fare domande simili a quelle che Esther ha fatto ai due ragazzi italiani, con qualche domanda anche sull’esperienza di lavoro presso la EOI.
Queste interviste sono state fatte da Giulia Ferrari, assistente Grundtvig del dipartimento di italiano della EOI di Santiago de Compostela.
STÉPHANIE
G: C’è una ragione particolare per cui hai scelto Santiago?
S: Sì e no. All’inizio volevo andare a Valencia, ma per caso mi sono trovata qui e dato che ne ho avuto l’occasione ho rinnovato (è il mio secondo anno qui) perché conoscevo la gente, la scuola e perché mi piaceva. Be’, all’inizio pensavo fosse stata sfortuna, ma alla fine fortuna.
G: Perché fortuna?
S: Perché Santiago mi piace, ci si sta bene, e anche la EOI è una buona scuola.
G: Eri già stata in Spagna per motivi di studio o lavoro?
S: No, non c’ero mai stata, neanche in vacanza.
G: Quindi la tua prima esperienza in Spagna è stata in Galizia per lavorare... quando sei arrivata?
S: In settembre, settembre 2010.
G: E perché hai deciso di rinnovare l’incarico?
S: Perché mi era piaciuta molto la scuola, gli alunni, perché è un’esperienza molto interessante per chi vuole insegnare, che è quello che voglio fare io.
G: Qual è la cosa che ti piace di più di Santiago? Perché?
S: La vita in generale, bisogna dirlo, qui la vita è abbastanza economica, la gente è gentile, ci sono tante cose da fare, mostre, feste, luoghi da visitare e poi la città è ben collocata, perché si può visitare la Spagna, ma anche il Portogallo.
G: Ci sono delle differenze rispetto al tuo paese di provenienza? Se sì, quali sono quelle più evidenti?
S: Ci sono tantissime differenze, soprattutto dal punto di vista del lavoro, qui è molto meno formale, non si usa il Lei, che nel mio paese è imprescindibile. In generale è molto più facile parlare con la gente, sono più aperti, molto più aperti su temi come la religione, l’omossessualità, la società, in tutto.
G: Che cosa ti manca del vostro paese?
S: Niente in particolare, be’, la mia famiglia, ma al di fuori di questo, nient’altro.
G: Niente della vita in Francia?
S: Be’, un po’ il mangiare, i croissants, il pane, cosine così, e anche i concerti, qui ce ne sono pochi.
G: Quale aspetto del lavoro come assistenti linguistiche ti è piaciuto di più?
S: Il fatto che insegniamo già, non si tratta solo di assistere i professori, ma di fare le proprie lezioni, anche se solo di comprensione e espressione orale, inoltre c’è un rapporto più vicino con gli alunni perché non dobbiamo valutarli, così si può parlare più serenamente.
G: Se ne avessi l’opportunità ripeteresti questa esperienza di insegnamento?
S: Per me è già il secondo anno qui, quindi direi di no, non lo rifarei una terza volta perché ho già visto come funziona, ora vorrei di più, vorrei avere i miei alunni, vedere come “crescono”.
G: Vuoi dirmi qualcos’altro sulla tua esperienza qui?
S: Se dovessi dare un consiglio direi “Fallo se puoi” e possibilmente in una città e non in un paesino disperso, perché anche noi veniamo qui per migliorare la conoscenza della lingua ed è più facile parlare con la gente, certo, se la città non è troppo grande, ecco, Santiago è l’ideale!
Clicca qui per leggere questa intervista in francese...
G: Y a-t-il une raison précise pour laquelle tu as choisi Saint Jacques de Compostelle?
S: Oui et non. Au début, je voulais aller à Valence (Espagne), mais par hasard je me suis retrouvée ici et j'ai renouvellé (c'est ma deuxième année ici) parce que je connaissais du monde, l'école, les élèves et parce que j'aimais bien. Bon, au début je pensais que c'était de la malchance, mais finalement c'est une chance.
G: Pourquoi c'est une chance?
S: Parce que j'aime Saint Jacques de Compostelle, c'est une ville très agréable et que l'EOI l'est également en tant qu'école.
G: Étais-tu déjà allée en Espagne pour tes études ou un travail?
S: Avant ma première année ici non, pas même pour des vacances, jamais.
G: Donc ta première expérience en Espagne a eu lieu en Galice pour travailler...Quand es-tu arrivée?
S: En 2010, septembre 2010.
G: Et pourquoi as-tu décidé de renouveller?
S: Parce que j'ai beaucoup aimé l'école, les élèves et parce que c'est une expérience très intéressante pour quelqu'un qui veut enseigner (ce que je veux faire).
G: Qu'est-ce que tu as préféré et pourquoi?
S: La vie en général, il faut le dire : ici la vie est plutôt bon marché, les gens très aimables, il y a beaucoup de choses à faire, des expositions, des fêtes, des lieux à visiter, et la ville est bien située, parce que tu peux visiter l'Espagne mais aussi le Portugal.
G: Y'a-t-il des différences par rapport à ton pays d'origine? Si oui, quelles sont celles qui sont les plus visibles?
S: Il y a beaucoup de différences, surtout au niveau du travail : ici c'est beaucoup moins formel, puisqu'on n'utilise plus le “vous” qui est indispensable dans mon pays, surtout avec la hiérarchie. Les gens ici sont beaucoup plus ouverts en général, il est plus facile de parler avec quelqu'un, et en général, ils ont des idées beaucoup plus ouvertes, plus ouvertes en matière de religion, d'homosexualité, de société, bref, en tout.
G: Qu'est-ce qu'il te manque de ton pays?
S: Rien en particulier, bon, ma famille, mais en dehors de ça, rien.
G: Rien de la vie en France?
S: Bon , un peu la nourriture, les croissants, le pain, ces petites choses et également les concerts, car ici il y en a peu.
G: Quel est l'aspect de ton travail en tant qu'assistante que tu as préféré?
S: Le fait que l'on enseigne déjà, que l'on prépare nos propres classes; ce n'est pas seulement assister un professeur, mais donner ton propre cours même si c'est seulement des activités de compréhension et d'expression orales. De plus, il y a une relation bien plus proche avec les élèves parce que nous n'avons pas à les évaluer, donc ils nous parlent plus facilement.
G: Si tu pouvais, tu retenterais cette expérience professionnelle?
S: Bon, pour moi c'est déjà la deuxième année, donc : aujourd'hui, non, je ne la retenterais pas une troisième fois parce que j'ai déjà vu le travail en soi, je veux plus, je veux mes propres élèves, voir comment ils évoluent.
G: Tu veux me dire quelque chose de plus sur ton expérience ici?
S: Si je devais donner un conseil, je dirais “Fais-le, si tu peux!” et si possible dans une ville et pas dans un village ou à la campagne, parce que nous venons aussi ici pour améliorer notre espagnol et dans une ville c'est plus facile de parler avec des gens (bien sûr, si ce n'est pas un ville trop grande, Saint Jacques de Compostelle est idéale, par exemple)!
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Questa intervista è stata tradotta in francese da Stéphanie. Grazie di tutto, Stéphanie!!
SVENJA
G: C’è una ragione particolare per cui hai scelto Santiago?
S: No, perché non sapevo dove mi avrebbero mandato, cioè, se tu non indichi una preferenza è il Ministero che decide.
G: Quindi non potete scegliere la città?
S: No, si può solo scegliere la regione, però a me non interessava più di tanto.
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G: Eri già stata in Spagna per motivi di studio o lavoro?
S: Solo in vacanza e poi sono stata 4 settimane a Malaga per un corso di lingua.
G: E anche se eri stata a Malaga non avevi pensato che ti sarebbe piaciuto lavorare nel sud della Spagna?
S: Sì, ci avevo pensato, ma alla fine ho pensato che in Spagna c’erano anche altre belle regioni, e di fatto Galizia lo è.
G: Qual è la cosa che ti piace di più di Santiago? Perché?
S: La mentalità della gente, credo che la gente sia molto aperta e accogliente, forse perché sono abituati per via dei pellegrini, ma allo stesso tempo non sono troppo “invadenti” come possono risultare gli spagnoli del sud. Poi mi piace l’atmosfera della città, la sua storia, in più c’è sempre gente per strada, insomma, alla fine mi piace tutto!
G: Ci sono delle differenze rispetto al tuo paese di provenienza? Se sì, quali sono quelle più evidenti?
Sì, ce ne sono alcune, nel lavoro per esempio. Mi sembra che qui sia più personale, tutti ti chiedono sempre come va, cos’hai fatto nel fine settimana, come sta la tua famiglia; in Germania la gente è più chiusa, o meglio più riservata. In più mi sembra che le persone siano più felici, la vita quotidiana lo è, in Germania la gente è più stressata, dopo il lavoro tornano a casa subito, qui invece si fermano spesso a bere qualcosa e a fare delle chiacchiere.
G: Che cosa ti manca del tuo paese?
S: La mia mamma! E il pane, la cucina di mia mamma, le patate con verdura e carne.
G: A tutti manca il cibo del proprio paese! Quale aspetto del lavoro come assistente linguistica ti è piaciuto di più?
S: Ce ne sono molti, per esempio il fatto che gli alunni abbiano età diverse, alcuni la mia stessa età, altri più grandi, ma da tutti loro puoi imparare molto sulla cultura spagnola, le tradizioni, ecc. Sono stati tutti molto carini con me, e anche molto motivati. In più anche l’esperienza in una EOI è diversa dall’esperienza che puoi fare in una scuola media o superiore, perché con gli adulti puoi usare diversi metodi didattici e soprattutto hanno molta più motivazione.
G: Se ne avessi l’opportunità ripeteresti questa esperienza di insegnamento?
S: Si, la rifarei! Ma non posso perché devo finire l’università, non posso mancare per due anni.
G: Vuoi dirmi qualcos’altro sulla tua esperienza qui?
S: Voglio dire che sono davvero contenta di aver potuto lavorare qui e sicuramente mi mancherà tutto, e per il prossimo ausiliare di conversazione sarà una vera fortuna lavorare nella EOI di Santiago!
Clicca qui per leggere questa intervista in tedesco...
G: Gibt es einen präzesisen Grund warum du Santiago de Compostela gewählt hast?
S: Nein, denn ich wusste nicht wohin ich geschickt werde. Außerdem hatte ich keine Region in Spanien angegeben in die ich gerne möchte, sodass alles völlig offen war.
G: Also konntet ihr keine Stadt wählen?
S: Nein, man konnte nur die Region wählen, aber mir war es ehrlich gesagt egal, wohin ich komme.
G: Hast du schon einmal länger, aufgrund des Studiums oder einer Arbeit, in Spanien gelebt?
S: Ich habe einen 4 – wöchigen Sprachkurs in Málaga gemacht, aber sonst war ich nur im Urlaub in Spanien.
G: Obwohl du in Málaga warst, hast du nicht daran gedacht, dass es dir gefallen könnte im Süden Spaniens zu arbeiten?
S: Ja, anfangs habe ich darüber nachgedacht, aber ich kam zu dem Entschluss, dass es sicher noch mehr wunderschöne Regionen in Spanien gibt. Und genau das ist Galizien!
G: Was gefällt dir am besten an Santiago und warum?
S: Ich mag besonders die Mentalität der Menschen hier. Sie sind sehr offen und gastfreundlich, vielleicht liegt das an den vielen Pilgern, die hier jedes Jahr ankommen. Außerdem suchen sie nicht “ZU” sehr den Körperkontakt, wenn sie mit dir sprechen. Das habe ich bei den Menschen im Süden Spaniens erlebt und dies störte mich etwas. Hier ist es genau die richtige “Mischung”. Außerdem mag ich den Flair und die Geschichte der Stadt sehr, obwohl es hier viel regnet. Des Weiteren mag ich das alltägliche Leben, weil es hier viele typische Bars und Kneipen gibt und man kann viele Menschen treffen. Im Großen und Ganzen kann ich nicht genau sagen was mir am Besten gefällt. Ich glaube mir gefällt (fast) alles.
G: Gibt es Unterschiede zwischen deinem Heimatland und Spanien? Wenn ja, welche sind die größten Unterschiede?
S: Ja, es gibt einige, z. Bsp. auf der Arbeit. Ich habe das Gefühl, dass es hier persönlicher auf Arbeit ist und die Kollegen sich mehr für dich interessieren. Sie fragen dich wie es dir geht, wie dein Wochenende war und auch wie es deiner Familie geht usw. In Deutschland sind die Menschen oft verschlossener oder besser gesagt reservierter. Ich denke schon, dass sich Freundschaften auch in Deutschland auf Arbeit entwickeln, meine Mama ist das beste Beispiel, aber ich glaube die Menschen brauchen mehr Zeit dafür. Außerdem glaube ich, ist das alltägliche Leben irgendwie mit mehr Freude erfüllt. In Deutschland sind viele Leute oft sehr gestresst und gehen nach der Arbeit sofort nach Hause. Hier lässt man sich auch mal auf ein Gespräch nach der Arbeit ein oder geht noch etwas trinken, um sich mit Freunden auszutauschen.
G: Was vermisst du am meisten von deiner Heimat?
S: Meine Mama!!! Das Brot, das Essen meiner Mama: Kartoffeln mit Fleisch, Sauce und Gemüse...mmmh.
G: Alle Leute vermissen das Essen ihrer Heimat! Was bereitete dir am meisten Freude an deiner Arbeit als Fremdsprachenassistenntin?
S: Das sind so viele Dinge die mir gut gefallen haben, zum Beispiel das die Schüler alle unterschiedlichen Alters sind: einige sind so alt wie ich, andere wiederum viel älter und so konnte ich sehr viel über die Kultur, die Spanier selbst und ihre Traditionen lernen. Meine Schüler waren auch immer sehr freundlich und sehr motiviert in meinem Unterricht, dass hat wirklich Spass gemacht! Die Arbeit an der EOI ist eine sehr interessante Erfahrung, weil es ein großer Unterschied zu der Arbeit an einem “Colegio” ist. Ich hatte das Gefühl ich kann freier entscheiden , welche Methoden ich anwende und vorallem waren meine Schüler ständig motiviert diese Sprache zu lernen. Mit Jugendlichen ist dies nicht immer so.
G: Wenn du könntest, würdest du diese Arbeit wiederholen?
S: Ja, ich würde das sofort wiederholen! Aber leider kann ich dies im nächsten Jahr nicht machen, weil ich mein Studium in Deutschland beenden muss und ich kann leider nicht 2 Jahre in der Uni fehlen.
G: Willst du mir noch etwas über deine Zeit hier sagen?
S: Ich möchte noch sagen, dass ich so glücklich bin hier gearbeitet zu haben. Die Arbeit hat mir riesigen Spaß gemacht und ich werde mit Sicherheit alles sehr vermissen. Für den nächsten Fremdsprachenassistenten ist es, meiner Meinung nach, ein großes Glück hier an der EOI in Santiago arbeiten zu dürfen.
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Questa intervista è stata tradotta in tedesco da Svenja. Grazie di tutto, Svenja!!
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